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Torino-Udinese 2-1: l’analisi della gara

Torino-Udinese 2-1: l’analisi della gara

16 giorni dopo la sconfitta di La Spezia, Juric ritrova Brekalo e Pobega e concede un turno di riposo a Singo. Per Vojvoda è la prima presenza da titolare in stagione. Gotti propone Beto terminale offensivo con Deloufeu e Pereyra in appoggio. L’Udinese approccia la partita meglio del Torino: i granata faticano ad esprimere il…

16 giorni dopo la sconfitta di La Spezia, Juric ritrova Brekalo e Pobega e concede un turno di riposo a Singo.

Per Vojvoda è la prima presenza da titolare in stagione.

Gotti propone Beto terminale offensivo con Deloufeu e Pereyra in appoggio.

L’Udinese approccia la partita meglio del Torino: i granata faticano ad esprimere il solito fluido gioco offensivo a causa di un organizzato pressing avversario.

Ma rispetto allo scorso anno, i granata hanno un paio di giocatori in grado di inventare la giocata risolutiva dal nulla o quasi: Brekalo trova l’1-0 con un interno di prima intenzione dai 25 metri che prende in controtempo Silvestri; l’azione era partita da Milinkovic Savic ed era proseguita con la sponda di Belotti.

Il vantaggio dei granata non cambia l’andamento della gara: i ragazzi di Juric ribattono colpo su colpo ma l’Udinese sembra essere riuscita ad imbrigliarli.

Bremer soffre Beto più di quanto abbia sofferto avversari sulla carta più quotati del portoghese: il brasiliano ci metterà mezz’ora per prendergli le misure e da quel momento renderlo innocuo.

Al 25′ è Milinkovic a salvare i granata con un vero e proprio miracolo su Pussetto: l’argentino a botta sicura da dentro l’area sbatte contro le manone del neo nazionale serbo, rapidissimo a scendere a terra.

Non è il miglior primo tempo dei granata che comunque chiudono avanti di un gol.

L’approccio dei granata nella seconda frazione sembra diverso: il Torino tiene il baricentro alto, pressa in avanti e riconquista palla sulla trequarti avversaria.

Il secondo gol nasce proprio da un angolo conquistato da Belotti su un recupero altissimo del pallone: il Gallo in questa occasione preferisce andare al tiro piuttosto di servire Pobega solo in mezzo all’area.

Il riscatto del capitano arriva subito dopo: il palo colpito di testa anticipa di qualche secondo il tap-in risolutore di Bremer.

Il doppio vantaggio galvanizza i granata che per mezz’ora sfoderano una prestazione di alto livello andando vicino al terzo gol con Pobega, Belotti e ancora con Bremer.

Complice un posizionamento non impeccabile di Milinkovic Savic, Forestieri riapre la partita su punizione.

L’uscita di un sontuoso Djidji non aiuta il reparto arretrato che va in difficoltà con i friulani che alzano la pressione e si riversano nel centrocampo granata: l’Udinese sfiorerà il pareggio con Arslan e Samardzic; in entrambe le occasioni Milinkovic Savic si opporrà da ottimo portiere.

La sensazione al fischio finale è di aver portato a casa una vittoria pesante e sporca, ottenuta grazie al gruppo e agli uomini di qualità davanti.

COSA HA FUNZIONATO

L’applicazione della squadra al volere di Juric è encomiabile: anche in giornate meno brillanti come oggi, la squadra dà la sensazione di sapere cosa fare.

Tante buone prestazioni dei singoli nella giornata odierna ma le menzioni le meritano Milinkovic Savic, autore di tre parate decisive, e Djidji, che ha saputo rialzarsi dopo un paio di gravi errori ad inizio stagione con una serie di prestazioni nettamente al di sopra della sufficienza; oggi probabilmente migliore in campo, è diventato un tassello fondamentale per i granata.

Alzi la mano chi l’avrebbe detto ad agosto.

COSA NON HA FUNZIONATO

La fludità di gioco a cui ci ha abituato la squadra di Juric oggi si è vista solo in parte: merito dell’Udinese e probabilmente della scarsa vena/condizione fisica di alcuni uomini chiave (vedi Praet).

I subentri oggi non hanno dato alla squadra quel supporto necessario agli ultimi minuti di battaglia.

 

Fonte immagine: ansa

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