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Llorente: “La cosa più bella è aver ricevuto la convocazione agli Europei del 2020. Delusione? La finale persa con la Roma contro il Siviglia”

Llorente: “La cosa più bella è aver ricevuto la convocazione agli Europei del 2020. Delusione? La finale persa con la Roma contro il Siviglia”

Diego Llorente, difensore della Roma,  ha rilasciato un’intervista al portale spagnaculturaescienza.it toccando molti temi anche legati al suo passato: “Da bambino, con mio papà e mio fratello, quando eravamo più piccoli. Andavamo a giocare su un campo vicino alla nostra casa. E poi a scuola, con gli amici, le cose normali di un bambino. Ma i…

L’articolo Llorente: “La cosa più bella è aver ricevuto la convocazione agli Europei del 2020. Delusione? La finale persa con la Roma contro il Siviglia” proviene da Alfredo Pedullà.

Diego Llorente, difensore della Roma,  ha rilasciato un’intervista al portale spagnaculturaescienza.it toccando molti temi anche legati al suo passato: “Da bambino, con mio papà e mio fratello, quando eravamo più piccoli. Andavamo a giocare su un campo vicino alla nostra casa. E poi a scuola, con gli amici, le cose normali di un bambino. Ma i primi ricordi ce li ho con la mia famiglia, soprattutto”.

Quando hai capito che avresti potuto fare del calcio la tua professione?
“Non lo so, stagione dopo stagione ho sempre fissato un obiettivo diverso, ma ci doveva essere alla base sempre il divertimento. Il calcio è una cosa che mi fa felice, mi diverte, quindi non lo so in particolare. Forse dopo i 17-18 anni capisci che tu puoi arrivare, ma l’obiettivo era soprattutto essere felice”.

Tra i compagni di squadra che ti hanno aiutato di più in carriera, quale sceglieresti?
“Ricordo Pepe quando arrivai in prima squadra al Real Madrid. Era un riferimento importante per i giovani della prima squadra. Poi dopo quando sono andato via dal Real, Trashorras del Rayo Vallecano, il capitano. Sono loro i giocatori che mi hanno aiutato di più per ambientarmi in una squadra”.

La più grande soddisfazione e la delusione peggiore avuta in carriera? “La cosa più bella è stata aver ricevuto la convocazione agli Europei del 2020, una grande soddisfazione. Il momento più difficile lo lego alla finale di Europa League persa a Budapest con la Roma”.

Di Roma, invece, cosa ti piace di più? Mi piace quando andiamo all’Olimpico nei giorni delle partite. Vedere tanta gente, vivere quell’ambiente con tanta passione. La prima volta per me fu con la Cremonese in Coppa Italia. Anche se perdemmo, quella serata non la dimentico. Lo stadio è sempre incredibile. La città la vivo serenamente. All’Eur, dove vivo io, mi trovo bene. Porto il cane fuori, faccio passeggiate, si sta tranquilli. Per me questo è molto importante. Il centro, ovviamente, è più caotico”.

C’eri già stato a Roma in passato? “Sì, nel 2015 d’estate con mia moglie, ma per tre o quattro giorni. In poco tempo vedi poco, non riesci a visitare tanti posti, soprattutto se fa caldo. Ma in questo ultimo anno e mezzo ho scoperto questa città ed è bellissima. Ha tutto, anche il mare. Sono stato anche a Milano e Venezia, ma senza dubbio Roma è la città più bella d’Italia. E questa squadra sembra una grande famiglia: l’atmosfera nel Club è sempre positiva. Sento la vicinanza della proprietà, dei dirigenti. Sono molto felice qui, anche mia moglie e i miei figli. Non so il futuro cosa riserverà, ma come società avrò sempre un ricordo fantastico della Roma”.

Foto: sito Roma

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Alfredopedulla.com

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