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Se non lo merita, il Torino non vince mai..

Se non lo merita, il Torino non vince mai..

Il pareggio di Cagliari certifica un andamento zoppicante lontano dall’Olimpico Grande Torino per i ragazzi di Juric. Alle buone prestazioni di Sassuolo, Roma, Milano e Napoli fanno da contraltare quelle pessime di Firenze e La Spezia e quella sottotono in terra sarda. Il Torino visto alla Domus Arena non ha convinto neanche quando è andato…

Il pareggio di Cagliari certifica un andamento zoppicante lontano dall’Olimpico Grande Torino per i ragazzi di Juric.

Alle buone prestazioni di Sassuolo, Roma, Milano e Napoli fanno da contraltare quelle pessime di Firenze e La Spezia e quella sottotono in terra sarda.

Il Torino visto alla Domus Arena non ha convinto neanche quando è andato in vantaggio: l’intensità e la fluidità di manovra che lo hanno contraddistinto in questi primi mesi ieri non si sono visti.

Gli alibi legati alle tante assenze e delle tre partite in una settimana (e due giorni di riposo in meno rispetto agli avversari) non mancano, ma la sensazione di una squadra a cui manca sempre un centesimo per fare una lira è sempre presente.

La classifica è in linea con le attese: al primo anno di un progetto tecnico dopo due anni travagliati, si richiede stabilità e magari qualche colpo grosso (grande assente della stagione granata finora).

È bene sottolineare un punto: l’andamento rispetto agli ultimi due anni può essere preso in considerazione come paragone per constatare la crescita, ma certamente non come riferimento a cui assestarsi ed eventualmente accontentarsi.

I 19 punti messi insieme finora sono certamente meno rispetto a quanto espresso sul campo ma la classifica non mente: al momento, il Torino merita di stare nella parte destra della classifica, perchè senza considerare le 7-8 irrangiungibili, le altre squadre sono riuscite a tirare fuori dei punti anche da partite in cui probabilmente meritavano meno di quanto raccolto.

Nel DNA del Torino questa caratteristica manca in modo evidente da sempre: quante sono le partite vinte dai granata in maniera immeritata negli ultimi 20-30 anni? Probabilmente si contano sulle dita di una mano.

Nonostante una prestazione insufficiente, ieri la squadra, grazie all’innesto di Praet (i tre trequartisti del Torino, seppur fragili fisicamente, sono il valore aggiunto di questa stagione ndr) ha avuto la forza di creare tre palle gol enormi senza la capacità di sfruttarle; qualcosa di simile era successo a Venezia, quando in inferiorità numerica e dopo aver rischiato la beffa, Mandragora non era riuscito a trafiggere il portiere avversario al 95’.

La svolta che tramuta una stagione anonima in una positiva passa anche da questi episodi.

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