Sulle colonne de La Stampa è intervenuta Clara Mondonico. A sette anni dalla scomparsa di Emiliano, la figlia ha voluto ricordare il tecnico del Toro e soprattutto l’uomo che è stato. Queste le sue dichiarazioni:
“Andrò a camminare in montagna nelle valli bergamasche, dove il telefono non prende: così potrò stare da sola e il più vicino possibile al cielo per sentire meglio papà. Ha dato e ricevuto tanto, penso sia stato anche un maestro di vita: le immagini di allenatore e malato di cancro sono state strettamente legate e anche per questo nessuno l’ha dimenticato. Il sostegno, la forza e il coraggio che gli ha dato il mondo del calcio è stato qualcosa di unico. Cosa resta di lui? La sincerità è l’eredità più forte: non ha mai illuso nessuno e si è preso responsabilità che non erano sue. Difendeva il gruppo come una famiglia, per questo è stato male quando persone che apprezzava gli hanno voltato le spalle. Amsterdam? Quella sedia l’ho vista appoggiata al Filadelfia il giorno della sua morte, ma soprattutto c’è uno sgabello a Superga per ricordarlo: papà con gli Invincibili e dire che io a Superga sono salita per la prima volta solo nell’agosto 2023”.
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