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Cairo, l’ultimo saluto a Mihajlovic: “Un grande combattente dal cuore buono. Impossibile non volergli bene”

Cairo, l’ultimo saluto a Mihajlovic: “Un grande combattente dal cuore buono. Impossibile non volergli bene”

Le parole del presidente del Torino nell’intervista odierna alla Gazzetta dello Sport: “Non sopportava l’idea di arrendersi. Era davvero indomito, nella malattia, ma anche nella vita” “Era impossibile non volergli bene. Era un grande combattente, dal carattere forte e deciso, ma con un cuore buono e generoso come pochi”. Urbano Cairo ricorda Sinisa Mihajlovic in […]

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Le parole del presidente del Torino nell’intervista odierna alla Gazzetta dello Sport: “Non sopportava l’idea di arrendersi. Era davvero indomito, nella malattia, ma anche nella vita”

Era impossibile non volergli bene. Era un grande combattente, dal carattere forte e deciso, ma con un cuore buono e generoso come pochi”. Urbano Cairo ricorda Sinisa Mihajlovic in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport oggi in edicola. Il presidente del Torino scelse il tecnico serbo nell’estate del 2016 per sostituire Gianpiero Ventura, nuovo CT della Nazionale e, nonostante l’esonero del gennaio 2018, i rapporti fra i due sono rimasti sinceri e cordiali: “Da poco avevo purtroppo saputo che le cose stavano peggiorando. Dopo il suo esonero dal Bologna ci eravamo sentiti subito: era come sempre tonico, voglioso di stare meglio per riprendere la sua vita a 360°. Era rimasto sempre lo stesso. Poco prima di sapere del peggioramento delle sue condizioni, avevo proprio pensato a lui. Mi dicevo: ‘Chissà come starà adesso Sinisa’. Poi nell’ultima settimana si è aggravato”.

TURIN, ITALY – OCTOBER 30: Urbano Cairo of Torino FC looks on prior to the Serie A match between Torino FC and AC MIlan at Stadio Olimpico di Torino on October 30, 2022 in Turin, Italy. (Photo by Francesco Scaccianoce/Getty Images)

Cairo: “Ci siamo sentiti durante il periodo di cure, ero sollevato che si fosse ripreso”

Ha proseguito Cairo: “Ricordo dov’ero quando arrivò la notizia: era luglio 2019, andavo al mare dalla mia famiglia. Gli mandai un messaggio per dirgli che, se potevo essere d’aiuto, sarei stato a sua totale disposizione. Mi aveva subito chiamato e siamo rimasti in contatto durante tutto quel periodo di cure. Vederlo riprendersi è stato un sollievo. Ma lui aveva superato quella difficoltà con efficacia perché sapeva motivare tutti, gli bastava una parola per spingere a dare il meglio. Soprattutto sapeva ispirare i giovani, era bravissimo con loro: ha lanciato Donnarumma al Milan e da noi ha fatto esplodere Lukic e fatto fare una grande stagione a LjajicVoleva dare coraggio a tutti mostrando la malattia: è stato di conforto a tanti che si sono riconosciuti in lui” ha detto il patron granata.

Urbano Cairo (Torino FC) looks on

Cairo: “Miha non sopportava l’idea di arrendersi. Era indomito nella malattia e nella vita”

La dote più bella di Mihajlovic secondo Cairo era il coraggio: “Non sopportava l’idea di arrendersi. Era davvero indomito, nella malattia, ma anche nella sua vita. Non si preoccupava inutilmente, affrontava tutto senza timori. Come allenatore, poi, sapeva come riunire attorno a sé i calciatori, andando sempre all’attacco: il suo calcio era offensivo, arrembante. E poi, da calciatore: rivedere le sue punizioni era sempre un piacere. Ci siamo divertiti insieme. Si era riannodato un bellissimo rapporto, schietto, franco. Mi mancherà molto anche se non ci vedevano tantissimo, ma bastava solo dare un’occhiata a una sua conferenza stampa per rivedere il combattente. È stato bello conoscerti, mister. E grazie, grazie di tutto”.

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