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ASANO, IL GIRAMONDO PUPILLO DI WENGER

ASANO, IL GIRAMONDO PUPILLO DI WENGER

Lancio di 50 metri, stop al volo dal tasso di difficoltà elevatissimo, spallata al difensore Tedesco Schlotterbeck e siluro sul palo di Manuel Neuer, uno dei portieri più forti di sempre. Dalla descrizione sembrerebbe un gol alla Roberto Baggio, oppure alla Halaand, un gol che richiede tecnica sopraffina e strapotere fisico, ma non è così. L’autore della rete che ha…

L’articolo ASANO, IL GIRAMONDO PUPILLO DI WENGER proviene da Alfredo Pedullà.

Lancio di 50 metri, stop al volo dal tasso di difficoltà elevatissimo, spallata al difensore Tedesco Schlotterbeck e siluro sul palo di Manuel Neuer, uno dei portieri più forti di sempre. Dalla descrizione sembrerebbe un gol alla Roberto Baggio, oppure alla Halaand, un gol che richiede tecnica sopraffina e strapotere fisico, ma non è così. L’autore della rete che ha costretto la Germania alla sconfitta è Takuma Asano, un giramondo che sembra aver finalmente trovato le condizioni adatte per poter esplodere definitivamente.

Takuma è un classe ’94, ala sinistra e all’occorrenza punta centrale, che nasce e tira i primi calci ad un pallone in Giappone, dove vince 2 campionati e 3 supercoppe con la casacca del Sanfrecce Hiroshima, squadra nella quale milita per 3 anni, prima di fare il salto di qualità: nel 2016, infatti, Asano approda all’Arsenal di Arsene Wenger per 4 milioni di euro. Il mister si innamora delle qualità del ragazzo, il suo soprannome infatti è Il Giaguaro”: cinico, rapido, furbo e sempre sul pezzo, tanto che l’allenatore francese rilascerà le seguenti dichiarazioni su Takuma: “Ha un futuro brillante e ha grande talento, lo seguivo da anni”. Quando un allenatore del calibro di Wenger spende parole al miele per un calciatore, raramente sbaglia e, a quanto pare, anche in questo caso ci aveva visto lungo. Malgrado le qualità, Asano è sfortunatissimo, non disputerà alcuna partita con la maglia dei Gunners a causa di un permesso di lavoro che non giungerà mai a destinazione. Nonostante ciò, il ragazzo non si arrende, è consapevole dei propri mezzi. Lo stesso anno passa allo Stoccarda, trascorre un biennio in biancorosso prima di passare all’Hannover, dove rimane solamente un anno.

Dopo le esperienze tedesche, infatti, Asano si trasferisce in Serbia, al Partizan, in una piazza tanto calorosa quanto stimolante dove finalmente riesce ad esprimere le sue qualità al meglio. Sono 22 le reti segnate in 56 presenze, in soli 2 anni. Le due stagioni serbe permettono al ragazzo di migliorare sempre più, al punto che il Bochum, squadra al tempo neopromossa in Bundesliga, lo acquista a parametro zero, scommettendo sul suo talento.

In Germania il Giapponese trova nuovamente la dimensione perfetta per lui, diventa l’idolo dei tifosi grazie alla sua dedizione e al suo impegno, come accadde in maniera analoga con Nagatomo e i tifosi dell’Inter. La stagione al Bochum permetterà al classe ’94 di ricevere la chiamata al Mondiale, il palcoscenico nel quale tutti, sin da quando siamo bambini, sogniamo di scrivere la storia. Lui, probabilmente, ancora non avrà realizzato, ma ha scritto davvero la storia del suo Giappone, più precisamente da subentrato, segnando il 2-1 all’ottantatreesimo minuto di Germania-Giappone, in un match dove tutti davano per spacciato il Giappone, tutti tranne Takuma Asano, il giramondo pupillo di Wenger.

Foto: Twitter Asano

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