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Intervenuto in conferenza stampa, il tecnico del Bologna, Thiago Motta, ha così parlato in vista della sfida di domenica contro l’Atalanta: “Quanto c’è di Gasperini nel calcio suo nel Bologna? Sicuramente c’è qualcosa, anche perché con lui ho visto tante cose belle, nel modo di lavorare, negli allenamenti e nel quotidiano: è la grande forza che ha lui nel quotidiano che trasmette alla squadra. Per la costanza che ha lui con l’Atalanta c’è solo ammirazione, mi porto dietro tante cose che ho imparato con lui”.
Poi ha proseguito: “Il maestro temerà l’allievo? Non è il caso perchè non è Gasp contro Thiago Motta ma Atalanta contro Bologna. Aiuto i ragazzi ad entrare in campo al massimo, ma sono loro i grandi protagonisti in questo sport, non vedo una competizione tra i due allenatori. Sia Atalanta che Bologna sono due grandi squadre che entrano in campo per competere al massimo, dando grande speranza al pubblico di vedere un bel calcio”.
Sulle condizioni di Saelemaekers: “Bene, è recuperato, sta bene come gli altri”. E su Santiago Castro: “Molto bene, è arrivato molto bene si sta inserendo bene è presto ma l’ho visto molto propositivo negli allenamenti, se continua così avrà un grande futuro. Ognuno ha la sua caratteristica, è sempre calcio, che sia in Argentina o in Italia, ognuno ha bisogno di adattarsi, spero per lui che possa farlo nel più breve tempo possibile per dimostrare chi è. Ha grande fame, voglia di difendere, di correre, di aiutare, si è inserito bene con il gruppo. Sono contento fino ad oggi. Assomiglia a Lautaro? Non faccio paragoni con nessuno, Castro è Castro, spero che possa dimostrare la migliore versione di sé stesso”.
Infine, sulla convocazione in Nazionale di Zirkzee: “Contentissimo per lui, se lo merita al 200% per quello fatto fino ad oggi. È un passo in più, dovrà continuare a fare come sta facendo anche per aiutare la sua nazionale”.
Foto: instagram Bologna
L'articolo Thiago Motta: “Solo ammirazione per la costanza di Gasperini con l’Atalanta. Castro come Lautaro? Non faccio paragoni” proviene da Alfredo Pedullà.
